Recensioni
Hanno detto di lei.....


"Arte che nasce dall'interiorità espressa con immediatezza e genuino sentimento e che conduce ad una sensibilità artistica di grande impatto visivo"

Anna Francesca Biondolillo


su "Madre dolcissima", 2009

Il dolce volto di Maria appare come purezza e poesia nell'armonia ritmica delle ondulazioni cromatiche facenti da paesaggio, da manto dalle pieghe flessuose e larghe, che accolgono, raccolgono, proteggono l'umanità. Fuso e modulato nella linea dei piani e nella soave qualità luminosa, tanto da renderlo miracolosamente vivo nei brevi particolari, di suprema stilizzazione, il viso sembra proteso alla ricerca di qualcuno da salvare.
La composizione è ispirata alla contemplazione commossa dell'infinito e obbedisce a criteri di cultura e di gusto di semplicità espressiva devozionale, nel senso più alto del termine. La figura si libra e si astrae da legami terreni (il serpente ai piedi è solo un simbolo), in un respiro atmosferico arioso, in quelle scalate ampie nello spalancarsi dei cieli. Le sequenze cromatiche possono sembrare ingenuità e invece sono genialità indicative della rapidità della visione, di capacità di immaginare lontananze vertiginose, oppure voci o grida improvvise, racchiuse e trattenute dalle voci della pittura.
La verticalità accresce il fascino spirituale del tema e nel silenzio e nell'immobilità apparente, si sconfigge l'urto fatale della vita e della società.
Poesia, contenuto, pittura si coniugano nella visione: una speranza, un sogno, un anelito, una dolce fiaba, una memoria del tempo perduto da riconquistare.

Giulio Gasparotti



"... il temperamento impressionista dato dalle suggestioni del paesaggio unito alla morbida interpretazione della forma vengono evocati emotivamente come uno dei temi più incisivi della ricerca artistica. Loredana Gomiero coglie le sfumature naturali più nascoste, ed imprime un moto vitale che una volta trasmesso sulla tela riesce a vivere di vita propria nello spazio. Le leggere modulazioni tono su tono, le atmosfere ovattate e silenti rivelano in fondo il carattere interno di una pittura che ci trasporta in una sorta di magica ed incantata sospensione..."

Gabriella Niero



"... una pittrice che ci regala immagini suggestive viste con la luce e la poesia dell’animo..."

Orfango Campigli



"Loredana Gomiero è un’artista che riesce a trasferire completamente nella tela il suo pensiero e la sua emotività, facendo un gesto affermativo per comunicare il suo modo d’essere. Loredana è come la sua pittura: un incastro di luce, poesia, e trasparenza che mirano alla profondità e la profondità ha intrinseca in sé la possibilità di più interpretazioni. Nelle opere di Loredana quello che viene rappresentato non è quello che si vede o meglio non solo, si può scegliere di vedere l’immagine o l’essenza. Un elemento fondamentale per la poetica di Loredana è la sacralità di alcune rappresentazioni.
Una sacralità che va al di là della fede religiosa ma che acquista una direzione fortemente individuale e tesa ad esplorare il rapporto dell’artista con quanto essa ritiene possa rappresentare il Sacro o il Trascendente.
Vedi quadri Via Crucis del Papa o Cristo. La simbologia ha un ruolo fondamentale nella pittura di temperamento impressionista di Loredana che usa la forma come pretesto per la sua ricerca.
Fiori Alberi Paesaggi tutto qui potrebbe avere anche un’altro senso che si può intravedere dalle sfumature più nascoste che rimandano ad un mondo onirico che c’è ma che non esiste. Anche il colore è trattato come un mezzo di comunicazione (le leggere modulazioni tono su tono, così come le atmosfere ovattate che ne derivano), sono spesso pretesti per esternare un mondo interiore fatto talvolta di contrasti e sospensioni ma che alla fine viene rischiarato dalla luce.
Quadro Notturno. Guardando questi quadri viene spontaneo chiedersi se si tratta di sogno o di realtà. Credo che la risposta sia che si tratta di una realtà sognata creata semplicemente dal tocco del pennello, perché non esiste un disegno preparatore e che esprime anche per questo immediatezza, tutto il suo istinto, ma anche la ricerca estrema della perfezione.
Quadri di fiori. Ogni dipinto dispone un campo di elementi significativi che condizionano la struttura stessa e la fanno diventare quasi un loro sostegno. Ruolo fondamentale è stato dato infine alla luce, luce spesso Divina ma più che altro luce indirizzante. Luce che esprime la positività che indica una strada o che afferma il non buio. Sono positivi i quadri di Loredana."

Giorgia Migliore



"Un continuo "viaggiare" nella natura con l’occhio e il cuore attenti a cogliere ogni piccola sfumatura in un continuo susseguirsi di colorate armonie. Questa la sensazione che avvolge il visitatore al primo impatto con la personale di Loredana Gomiero (Palazzo Scotti, Treviso).
Un alternarsi di "visioni" - dal paesaggio, ai fiori, alla fantasia - che la pittrice moglianese ripropone nelle sue opere spogliate da orpelli figurali, ma ricche di evocazioni emozionali. Con una pittura che, cogliendo ogni sfumatura della tavolozza ne moltiplica le variazioni con delicate sovrapposizioni tonali.
Nelle albe che trascolorano dal grigio azzurro al rosato, nel rincorrersi dei blu-viola della "Via Crucis di Giovanni Paolo II", nella luminosa spazialità dei gialli di "Terra promessa" come nelle vedute veneziane, dalla preziosità delle antiche architetture alla tecnologia di Marghera; "visioni" fissate sulla tela come emergenti da un sogno. Il tutto attutito dalla evanescente nebbia del tono su tono."

Vittoria Magno



"…sensibilità e maestria si uniscono negli aspetti più fugaci della natura…"

Diego Valentinuzzi



"Al di qua e al di là del veduto"


Non conosco la formazione culturale e artistica di Loredana Gomiero. Non mi sono curato di esserne informato. La mia curiosità, anzi la nostra perché siamo andati in studio in quattro, è rimasta appagata dai quadri che via via venivano sottoposti alla nostra attenzione con efficaci zampatine di considerazioni esplicative che invece di toglierci il piacere della scelta, l’hanno resa più comparata e globale, direi accompagnata da cariche di elettroni.
Nelle opere esposte domina l’effetto cromatico. Le coordinate prospettiche sono tradizionali, le composizioni sono di chiara giustezza, il colore costruisce forme essenziali immerse in desinenze luminose, che quando si placano liberano l’immagine e la riportano alla realtà e ai ricordi. Lo spunto iniziale è la realtà, spesso corretto dal pensiero della realtà, variato dall’immagine che si crea e si autocrea.
Lo schema strutturale sembra modificarsi, ma è l’emozione di visualizzazione a diversificarsi nell’analisi espressiva che segue i suoi momenti interpretativi. Non vedo punti di riferimento prefissati. Il già visto e realizzato è di volta in volta superato e scaricato nelle relazioni rivolte a ribadire il post-impressionismo in un concettualismo sui generis compiuto nell’idea, in uno spazio creato come stato d’animo.
I contrasti diventano complementari alle sintesi prospettiche, dove le forme arginano l’orizzonte e gli sfondi sono varianze ambientali a scansioni ritmiche di ripresa anche di sensazioni e di sentimenti. La luce raccoglie le forme senza esserne costretta, resa disponibile a dimensioni altre, causate dalle inquiete corposità delle tinte. Dove predominano i viola e i gialli, il colore fa da prisma al presente pensato, che passa, diviene storia, anticipa o guida il futuro. L’allestimento percorre le ripartizioni appena accennate, rendono meglio comprensibili gli accordi fondamentali di colore, di spazio, di struttura. Indico la struttura per ultima perché non è contaminante, rivolta com’è a salvare la suggestione ambientale, a coniugare il vero con il pensato, a tradurre le articolazioni del vedere in forme e colori.
Prendendo a visione "Le calle", "La via crucis del Papa", "Marghera" e "Notturno", mi viene da citare una riflessione di Goethe: "L’artista agisce in ogni dimensione del reale", in quanto - aggiungo io - deve aprire il proprio spazio interiore alle esperienze della vita per capire la realtà e rilevarne gli aspetti diversi, senza suggerire alternative di vario ordine. Perciò, sulle quattro opere menzionate, diverse nel soggetto, provate a strizzare gli occhi come fanno i pittori, resta unico l’assetto luminoso che nella visione rende vitale la registrazione focalizzata sul piano di base, dall’esterno all’interno.
La traccia realistica dipende dalla percezione. Ma non c’è il rispecchiamento impressionistico. Infatti le tonalità sono stratificate a zone connesse con profondità, subordinate all’accadimento e alla campitura luminosa. Non manca il senso di significazione simbolica rintracciabile in alcune sospese atmosfere, con note più intense, inflessioni più larghe, declinazioni intonate alla spontaneità dei valori visivi ampliati nel tessuto narrativo. Le singolarità compositive sono espresse inoltre dai piani ravvicinati alla figura, da un’aperta spazialità, da un orizzonte spesso assorbito dal taglio compositivo a campo più o meno lungo e da figure anche ridotte a macchia cromatica, per introdurvi l’incantesimo dell’immaginario. La sua ispirazione ha come movente il mistero di una presenza insolita, inclusa nell’esistenza, nel flusso di riflessioni, che si trasformano in momenti formali, in echi convogliati dal colore, dall’imposizione di una dominante di equilibrio tonale, capace di imprimere all’insieme un criterio singolare di necessità.
Ritorno a "Le calle", immagine più concreta, che vive sulla tela non offrendo una identificazione oggettiva, ma cercando il punto di respiro in cui l’analogia si fa convergenza dell’idea, contatto con la vita, specchio dell’animo e del suo modo di essere e di sentirsi artista.
Per concludere, riassumo il suo modo di far pittura: concettualizza l’anima del colore nel colore dell’anima, il suo guardare il mondo nel rappresentarlo.

Giulio Gasparotti



"... per la compostezza formale e il rigore compositivo dimostrato nelle creazioni che risultano anche cariche di vibratile pathos, profondo lirismo e ricercatezza di sensazioni indotte..."

dott. Dino Marasà



Pittrice con una grande intensità osservativa. Riesce a vedere umanità e natura con estrema purezza. Le sue opere sono poesia visiva, fatta da attese ed intime solitudini, tutte stratificate nella sua identità. A volte il suo io sembra voler sfuggire da situazioni irrefrenabili, ma riesce sempre a dominarle con successo. Nelle sue opere è possibile vedere nel corso degli anni come l'evoluzione pittorica non modifichi sicuramente le caratteristiche emotive, che sono uno dei temi più importanti della ricerca artistica di Loredana Gomiero.

dott.ssa Elena Cicchetti


Mostra collettiva "Le donne nell'arte" alla Casa dei Carraresi - gennaio 2013

"Le forme tra il figurativo e l'astratto di Loredana Gomiero s'allungano travolte da un impeto cromato, che le erode e le consuma. Un impegno interiore la spinge a trattare forme dove l'idea di un'espansione è assecondata da un animoso cromatismo di richiamo espressionista, portato ad esaltare le tensioni in senso drammatico. Altre forze, linee di tensioni si pongono sul movimento delle diagonali."

Maria Lucia Ferraguti





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